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Parco Regionale dei Sette fratelli

Cari amici il nostro viaggio prosegue.


La Sardegna che sembra volerci trattenere ancora una volta ci sorprende offrendoci l’opportunità di trasformare gli imprevisti dovuti ai “cambi di colore” improvvisi, in occasioni di incontro, sperimentazione, ricerca e cura.



In questi ultimi 10 giorni, insieme a Lucia Baldini, abbiamo esplorato il Parco dei Sette Fratelli, condiviso momenti preziosissimi e fissato alcuni punti importanti del progetto fotografico.


Lucia, il nostro “affluente costante” come ci piace definirla, è un vero e proprio fiume di creatività.


Nell'ambito prettamente fotografico, tra le altre cose, è conosciuta per la sua grande capacità di leggere le foto. Questo suo talento lo possiamo ritrovare anche nella sensibilità che ha Lucia di leggere le cose della vita, forse è anche grazie a questa dote che la sua creatività spesso sembra inarrestabile, un fiume in piena appunto. Mentre ci diciamo le ultime cose prima di accompagnala all’aeroporto di Elmas, rimaniamo affascinati dal volo di due falchi sopra le nostre teste.


Per noi è diventata una specie di consuetudine, all’arrivo e alle partenze, questi esseri straordinari, si fanno vedere come a volerci salutare. Forse sono lì insieme a noi per salutare Lucia in attesa di ritrovarci insieme per la prossima tappa che ci spingerà sempre più a sud, nell’azienda multifunzionale di Quartu Sant’Elena “In Our Garden”. Di questo però parleremo nei prossimi appunti di viaggio.




Intanto mentre ci addentriamo sempre di più in questa parte di Sardegna ancora selvaggia, non possiamo non farci sorprendere dalla particolarità del paesaggio, costituito da boschi, fiumi, e canyon suggestivi, lontani dall'immaginario comune che la maggior parte di noi ha quando pensa alla Sardegna e al suo paesaggio.

È proprio per queste caratteristiche che abbiamo scelto il Parco regionale dei Sette Fratelli come luogo per il prossimo appuntamento. Nei giorni a seguire infatti inizieremo il il ritiro e come sempre non vediamo l’ora di immergerci intensivamente nelle pratiche spirituali e di ricerca artistica che facciamo durante questi momenti.





“I servi della terra” è l’occasione in cui apriamo la ricerca a professionist* di qualsiasi arte o disciplina, che intendono relazionarsi con noi e desiderano entrare in dialogo con il progetto GAIA -la nuova umanità-.


Non solo, possiamo definire il ritiro come un vero e proprio processo di cura nei confronti di chi decidere di condividere con noi questa esperienza.


Entrare in relazione con la natura, significa in questo contesto esplorare il proprio linguaggio in una forma nuova, ma al tempo stesso antica. Ora è giunto il momento di lasciare la tastiera, scendere dal camper e iniziare la costruzione del campo seguita dall’accensione del fuoco centrale prima dell’arrivo di Andrea, in modo che tutto sia pronto per l’inizio di questa nuovo ciclo di sperimentazione cura e ricerca!





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